sabato 1 giugno 2019

Frati Domenicani dell'Italia Settentrionale: Ascensione

L’ascensione di Cristo e la sua sessione alla destra del Padre nel pensiero di san Tommaso d’Aquino


«Cristo è salito al cielo, siede alla destra del Padre»: chissà quante volte lo abbiamo ripetuto la domenica a Messa nel Credo. Ma cosa significano questi due misteri della vita di Cristo? E quale valore hanno per la nostra vita? San Tommaso d’Aquino, ancora una volta, può insegnarci qualcosa.

L’ascensione è la salita di Cristo la cielo, compiutasi quaranta giorni dopo la sua risurrezione; essendo infatti ormai glorioso, a motivo della sua risurrezione, egli doveva lasciare la nostra terra ed entrare nella gloria del regno dei cieli, andando ad assidersi alla destra del Padre. Ma la salita di Cristo al cielo, come chiarisce l’Aquinate, non ha portato beneficio solo a lui; anche noi uomini, infatti, ne abbiamo tratto vantaggio, poiché Cristo è il capo dell’umanità da lui redenta. La sua ascensione al cielo è stata per noi motivo di crescita nella fede, nella speranza, nella carità e nella riverenza verso Cristo; inoltre, salendo al cielo, egli ci ha mostrato la via che conduce ad esso e ci ha aperto le sue porte, cosicché anche noi, al seguito di lui e uniti a lui, possiamo finalmente entrarvi; infine dal cielo Cristo invia su di noi i suoi doni di grazia e, in particolare, il dono per eccellenza, lo Spirito Santo.

La sessione alla destra del Padre, poi, è una metafora che Tommaso spiega così: la sessione indica il possesso stabile e tranquillo e il potere regale e giudiziario; la destra indica la beatitudine e, anch’essa, il potere regale e giudiziario; dunque questa immagine significa che Cristo possiede stabilmente la beatitudine e il potere, regale e giudiziario, del Padre. Ora, l’Aquinate afferma che questo vale sia per Cristo come Dio che per Cristo come uomo. Come Dio, Cristo siede alla destra del Padre perché, a motivo dell’eterna generazione dal Padre, possiede pienamente la beatitudine e il potere del Padre. Come uomo, invece, Cristo siede alla destra del Padre perché partecipa, nella sua natura umana, della beatitudine e del potere del Padre; in questo caso, però, tale partecipazione è creata e, dunque, limitata. La sessione alla destra del Padre costituisce il compimento definitivo della glorificazione, dell’esaltazione di Cristo uomo, dopo la sua risurrezione e la sua ascensione. E noi uomini? Possiamo noi sedere alla destra del Padre? Tommaso afferma di sì: anche a noi è data tale sessione, ma, anche qui, soltanto in dipendenza da Cristo: nella misura in cui siamo uniti a lui, infatti, anche noi possiamo partecipare della beatitudine e del potere del Padre. Come per Cristo, così anche per noi la sessione alla destra del Padre sarà il culmine della nostra glorificazione nel regno dei cieli.

fra Michele Pari