martedì 4 dicembre 2018

Sermig, Rosanna Tabasso: il tempo di Dio

«Il tempo è di Dio», ci ricorda la Regola del Sermig. È un richiamo importante per tutti noi che vogliamo imparare a vivere la spiritualità della Presenza: fare continuamente memoria della Presenza di Dio in noi e tra noi, accogliere la Sua Parola che ci dona Gesù, Dio con noi, recuperare la certezza che Dio cammina ancora e sempre con il suo popolo, restituire significato e sacralità ad ogni azione del nostro quotidiano e ad ogni essere umano, imparare a contemplare Dio nella creazione e in tutto ciò che vive, restituire il tempo a Dio. 

Il tempo, come la vita, è dono di Dio, da custodire e amministrare bene, senza poterlo possedere, né arrestare. Scorre veloce ed è un susseguirsi di attimi unici, irripetibili, decisivi. Eppure, presi come siamo dall’organizzazione della nostra vita e dagli impegni, preoccupati del tempo che vola e del domani, perdiamo il significato del tempo come dono di Dio. Dimentichiamo che anche la normalità del quotidiano, la ripetitività di gesti e di azioni racchiude un significato profondo. 
Ogni attimo che viviamo con consapevolezza, con attenzione, con cura, come fosse il primo e l’ultimo della nostra vita ha il suo valore: può essere decisivo, può farci comprendere qualcosa di fondamentale, incontrare una persona che cambierà la vita sua o la nostra vita, dicendo un sì o un no importante per il bene di tutti. È solo un attimo ma è un dono che passa da uno all’altro, da una vita ad un’altra, un meraviglioso e ininterrotto passaggio di linfa vitale, il passaggio dello Spirito attraverso noi, negli attimi della nostra vita. Cercare di vivere la Presenza di Dio ci rende consapevoli della responsabilità di non interrompere il passaggio dello Spirito e permettergli di operare sempre, ovunque. Pensare di restituire il tempo a Dio ci rende buoni servitori del Regno, attenti a non sprecare nemmeno un minuto. 
Vivere la Presenza di Dio ci protegge dallo sprecare il tempo per alimentare il nostro egoismo, distoglierci dalla nostra vocazione e allontanarci dalla nostra missione. Si può sempre cambiare vita se si è commesso un errore, ma non si può recuperare il tempo perso, sprecato o usato male, non torna indietro; è perso per sempre. È importante allenarci a restare concentrati su ciò che è essenziale, utilizzare i tempi morti di una giornata per pregare, per orientare la nostra vita alla Presenza di Dio e renderla una lode continua, come suggerisce il salmo: «Benedirò il Signore in ogni tempo» (Sal. 34,2)

Nei monasteri il ritmo del tempo è scandito dai momenti di preghiera della liturgia delle ore, dalle prime luci dell’alba fino a sera, per prolungare in ogni ora il dono dell’Eucaristia, il grande rendimento di grazie e impregnare di Dio tutto il tempo della giornata e della notte. Grazie a questi luoghi e alle persone che scelgono di abitarvi, in ogni ora del giorno e della notte, in ogni angolo della terra, viene resa lode a Dio, viene riportato Cristo nel cuore del mondo, viene rinsaldato il patto d’amore di Dio con l’uomo. 
Ma restituire il tempo a Dio è impegno non solo dei monasteri, anche noi che viviamo nel mondo siamo chiamati utilizzare il nostro tempo per la santificazione del Regno di Dio. La celebrazione dell’Eucaristia sarà il momento più importante per coloro che potranno partecipare e il rendimento di grazie si prolungherà nella liturgia delle ore. Per tutti, poi, lo Spirito Santo ci aiuterà ad invocare il Padre in ogni momento libero: gli spostamenti con i mezzi pubblici, le attese, le pause tra un appuntamento e l’altro… Ogni minuto sarà nutrito da una “posta” del Rosario, da un versetto della Sacra Scrittura o da una invocazione: «Gesù Cristo, figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore», come insegna il Pellegrino russo. 
Una sfida, certo, ma da affrontare «vivendo nel mondo senza essere del mondo» per permettere a Dio di entrarvi. Con Lui entrerà anche l’umanità e il grido sofferente di tanti che non hanno cibo, casa, lavoro, non hanno salute, sono soli. Quel grido ci riporta all’essenziale del tempo di Dio: condividere, accogliere, ascoltare, far posto all’altro. Il tempo di Dio è sempre il tempo per amare.