“Cristo è presente negli affamati, gli ignoranti, gli scartati, gli anziani, i malati, i carcerati, e in tutta la carne umana vulnerabile”. Lo ricorda Papa Francesco in un messaggio all’Assemblea mondiale delle Comunità di Vita cristiana (CVX) in corso a Buenos Aires, in Argentina, fino al prossimo martedì 31 luglio. Le Comunità compiono cinquant’anni dalla loro fondazione e Francesco invita i membri a “pregare e riflettere affinché il Signore conceda una maggiore profondità nel vivere il loro carisma”, in modo da essere “un regalo per la Chiesa e per il mondo”. In particolare li mette in guardia dalla “illusione gnostica” che, il Pontefice auspica, “non vi disorienti”. Ed esorta ad “una umile azione di grazia, perché Gesù vi ha dato fiducia al di là delle proprie qualità e virtù”. Questo, sottolinea il Papa, “suppone una chiamata e una responsabilità, ad uscire da voi stessi e andare incontro agli altri, per nutrirli con l’unico pane capace di saziare il cuore umano: l’amore di Cristo”.
“Nel centro della vostra spiritualità ignaziana – aggiunge – c’è la volontà di essere contemplativi nell’azione. Contemplazione e azione, le due dimensioni insieme: perché possiamo entrare nel cuore di Dio solo attraverso le piaghe di Cristo, che è presente in tutti gli affamati, gli ignoranti, gli scartati, gli anziani, i malati, i carcerati, e in tutta la carne umana vulnerabile”.
Francesco indica dunque alle Comunità di Vita cristiana “uno stile fatto di lavoro ma anche di intensa vita spirituale. Bisogna domandarsi continuamente, suggerisce infatti, “cosa faccio per Cristo? Cosa ho fatto per Cristo? Cosa devo fare per Cristo?”.
Nel testo, infine, Bergoglio ringrazia i presenti “per la dedizione e l’amore verso la Chiesa e i fratelli” dimostrati in questi cinquant’anni e conclude con l’incoraggiato a “continuare a rendere presente Cristo nei rispettivi ambienti, dando un significato apostolico in tutte le attività» che si intraprendono”.