Il cardinale presidente della Cei nell'omelia all'Abbazia di San Miniato al monte, ha ricordato la figura di San Benedetto: l'Europa ha ancora bisogno dei valori cristiani
Il cardinale Bassetti in una foto dell'archivio Siciliani
Il cardinale Bassetti in una foto dell'archivio Siciliani
“Sappiamo quanto san Benedetto insistesse perché i monasteri fossero aperti agli ospiti, e addirittura nella Regola esiste un intero paragrafo dedicato a loro”. Lo ha detto stamani il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nell’omelia della messa che ha celebrato a Firenze, nell’Abbazia di San Miniato al Monte, in occasione dei mille anni dalla fondazione. Il cardinale ha ricordato un tratto della biografia del santo di cui ricorre oggi la solennità: “Il bene compiuto verso il prossimo, in particolare nella forma dell’accoglienza”.
“Di ospitalità c’era particolarmente bisogno nel tempo in cui il monachesimo occidentale compiva i suoi passi durante il tempo delle cosiddette ‘invasioni barbariche’”, ha aggiunto il porporato. L’arcivescovo ha sottolineato poi come “l’ospite non era però visto come un pericolo, ma come Cristo stesso che bussava alla porta”.
Infine, il presidente della Cei ha ricordato un editoriale del card. Gianfranco Ravasi su Avvenire. “Nel 2011 scriveva che ‘la civiltà ha fatto un passo decisivo, forse il passo decisivo per eccellenza, il giorno in cui lo straniero, da nemico (hostis), è divenuto ospite (hospes). Il giorno in cui nello straniero si riconoscerà un ospite, allora qualcosa sarà mutato nel mondo’. (LEGGI QUI) Queste parole valgono ancora, e forse soprattutto, oggi”.
“L’Europa – di cui il san Benedetto è patrono – ha ancora bisogno dei valori cristiani, gli unici capaci di governare davvero i popoli verso la pace e il bene”, ha aggiunto Bassetti.
Dalle letture del giorno il cardinale ha segnalato come “l’uomo saggio, che cerca la sapienza, sa che potrà conseguirla solo custodendo i precetti del Signore”. E ha messo in guardia “da una intelligenza semplicemente fine a se stessa”. “Dalla sapienza secondo Dio, infatti, vengono equità e giustizia”, ha aggiunto.
Ripercorrendo la vita di san Benedetto, il cardinale Bassetti ha indicato in lui “le tracce di ogni vocazione: come san Pietro, chi sceglie il Signore deve lasciare molte cose. Ma ciò che viene lasciato è restituito con il centuplo”. È così che “il santo di Norcia, seguendo Cristo, trovò una nuova casa, una nuova famiglia, e soprattutto – lui che aveva anche abbandonato gli studi mondani – divenne per l’Italia e per tutta l’Europa, grazie alla fondazione dei monasteri e delle scuole monastiche, il centro propulsore della cultura cristiana”.